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Caro homebrewer ti scrivo

30 Dicembre 2020 - il Blog
Caro homebrewer ti scrivo

…così mi distraggo un po’.

L’altro giorno, ascoltando L’anno che verrà in radio e ripercorrendo mentalmente un sacco di cose successe da gennaio ad adesso, ho trovato davvero tante corrispondenze tra le parole cantate da Lucio Dalla e questo 2020 demmerda che si sta per concludere. E cerchiamo di capire un po’ come sarà l’anno brassicolo che verrà.

Innanzitutto partiamo con delle scuse. Nel post sulla IGA del 2020 ho chiosato in una maniera decisamente troppo melodrammatica. In estrema sintesi, ho raccontato di come mi sono accorto per sbaglio della rottura irrimediabile e definitiva della mia pentola BIAP, fedele amica degli ultimi 4 anni di homebrewing. Quello che doveva essere un semplice resoconto, a mo di diario di bordo, senza farlo apposta è diventato un vero e proprio epitaffio della mia carriera di homebrewer. Addirittura rileggendolo mi son reso conto di aver calcato un po’ troppo la mano. In seguito ho addirittura ricevuto diversi messaggi di cordoglio, di non mollare e di andare avanti… forse, e dico forse, ho un po’ esagerato. Forse.

Io, di mio, sono una persona molto fatalista, fermamente convinto che le cose accadono sempre per un motivo non necessariamente manifesto che prima o poi diventa palese. Ed è dalla sera della cotta che sto cercando di decifrare il messaggio lanciatomi dalla pentola. Che cosa mi avrà voluto dire? uhm…

Partiamo dall’impianto.

È ovvio che la rottura della pentola non avrebbe posto fine alla mia carriera di homebrewer! Ma dai… davvero ci avete creduto?!? [Uso privato di mezzo pubblico: Ciao moglie… se mai leggerai queste pagine, sappi che ti ho sempre detto delle mezze verità in merito alla mia condizione di interruzione dell’hobby. <3]

In ogni caso, non ci ho pensato su nemmeno per un secondo: Morto un BIAP se ne fa un’altro. Ho lasciato passare giusto una settimanella sabbatica per evitare di agire di impulso, fare acquisti compulsivi e poi mi sono subito attivato per cercare una valida alternativa.

Come scegliere una pentola All In One

Potrei snocciolare mille motivi tutti diversi e validi sul perché sia giusto e consigliato scegliere un All In One, o pentola BIAP, per la produzione casalinga di birra. Non mi dilungo oltre, perché sembra quasi di voler convincere le persone a forza.

Tra tutti gli acquisti a tema brassicolo che avevo in mente, quello di una nuova pentola, di fatto, non era tra le voci previste in questo mese, e il momento è quello che è, per cui il budget a disposizione non è stato alto. Ho subito scartato ahimé pentole come GrainFather, BrewTools e simili. E solo io so quanto mi sarebbe piaciuto… Per cui mi sono orientato sulla solita pentola cinese nella versione da 30 litri rimanchiata e rivenduta in Europa. Pentola Cinese, Klarstein, Hopcat, BrewMonk, EasyGrain, BrewDevil… chiamatela come vi pare. Lei.

Conosco frotte di homebrewer felici possessori di questa pentola, e segretamente ho sempre invidiato chi ne possiede una.

Non ho mai fatto mistero che questo tipo di pentola ha delle feature molto interessanti, e che al netto di un paio di modifichine, può essere una fedele compagna di vita brassicola.

Spulciando tra tutti i vari rivenditori on line di materiale per homebrewing, sia italiani che stranieri ho fatto una raccolta con un foglio excel ho notato che bene o male i prezzi erano più o meno tutti in linea. Tutti i vari rivenditori noti proponevano la pentola nuda e cruda con prezzi variabili tra i 360 e 390 euro,

Poi una sera, scazzato come al solito, ero sul divano a spippolare sul tablet e ho aperto ebay per sbaglio apposta alla ricerca di annunci a tema brassicolo… e sono capitato su un venditore tedesco di articoli per giardino, e con in catalogo l’ultima versione della pentola cinese marcata come Malt Master completo di giacchetta coibentante e serpentina di raffreddamento al prezzo ridicolmente basso di 340 euro circa. Comprese le spese di spedizione. E fidatevi… è veramente basso.

Molto incuriosito, ho mandato un paio di messaggi al venditore tramite la piattaforma, e nonostante l’ora tarda, ho ricevuto delle risposte dal servizio clienti. Insomma… per farla breve. Ho acquistato subito… e dopo una settimana la pentola, ribattezzata her Pentolonen (data la sua provenienza) era sotto l’albero di Natale. Sempre perché non volevo essere impulsivo. Ma ricordiamoci che sono fatalista.

Quindi, per farla ancora più breve, quando si valuta un acquisto è giusto tenere in considerazione fattori come l’assistenza post vendita, la garanzia, la versione del modello, gli accessori e tutto il resto… ma il prezzo più basso è sempre il fattore più determinante. Almeno in questo caso, visto e considerato che queste pentole, ripetiamo tutti insieme, SONO TUTTE UGUALI!

her Pentolonen, la pentola BIAP che ho adottato

Ho ammortizzato ulteriormente la spesa rivendendo la serpentina di raffreddamento inclusa nella pentola; ho venduto la vecchia pentola rotta e altra attrezzatura che non usavo più. Così ho liberato spazio in Officina… e chissà. Forse arriveranno altre cose… chissà… anche se io una mezza idea ce l’avrei. Ciao fatalismo, sono io, come stai?

Grandi cambiamenti

Vedi caro amico homebrewer cosa si deve inventare per poter riderci sopra e per continuare a fare birra in casa?

Io sono da sempre restio ai cambiamenti radicali… ma negli ultimi tre mesi ho, per un motivo e per un altro, coscientemente e involontariamente, completamente stravolto le attrezzature portanti di tutto il mio processo produttivo.

Insomma… è cambiato tutto, ma non è cambiato niente. A me il Gattopardo mi fa una pippa. Tomasi di Lampedusa, scansate proprio!

Due parole sul blog

Parliamo un po’ di questo spazio. Che dire… sono molto soddisfatto di come sta procedendo la mia gestione di questo blog. Scrivere mi rilassa quasi come bere una birretta. La cadenza dei post non è sempre costante, ma per un blog dal taglio cialtrone e poco serioso, ci può pure stare. Quest’anno poi molti amici homebrewer mi hanno fatto dono delle loro produzioni in cambio di un mio parere e la cosa ovviamente non può che farmi piacere. La pagina Facebook, incredibilmente, riesce ad essere uno spazio sempre attivo con diverse interazioni sotto ogni post. Mi sono divertito un sacco a fare incursione in diverse iniziative video come Homebrewing Pills dove difendo a spada tratta, vincendo, i sistemi BIAP per la birrificazione casalinga, e anche da Antonio Doc Di Gilio, patrono di Brasseria Veneta, con una gustosa intervista.

Per chi se le fosse perse e volesse recuperare… ecco qui i link.

Dulcis in fundo… è da poco partito il progetto Mash Out! Podcast, il podcast di birra ed homebrewing col punto esclamativo, co-condotto con Francesco Antonelli, uno dei migliori esponenti dell’homebrewing italiano.

E insomma… da questo punto di vista… sembra andare tutto bene, anzi… alla grandissima.

Per cui si chiude un anno disastroso per tanti punti di vista in maniera completamente positiva… attenzione… non in quel senso!!!

E quindi?

Come si dice in questi casi: Buon fine e buon inizio!

Che vogliamo fare l’anno prossimo? E Che vogliamo fare?… Ci vogliamo fermare proprio adesso? Direi proprio di no.

Ci sono tutte le premesse per rendere il duemilaventuno un anno memorabile, pieno di grandi cambiamenti e di grande presa di coscienza, nel perfetto stile fatalista che mi contraddistingue.

Ed io mi sto preparando, ed è questa la novità.

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