Quando non ho veramente niente da fare, mi vado a leggere il famosissimo blog Brulosophy e mi perdo nella marea di articoli esattamente come ogni tanto mi perdo nei meandri degli articoli di Pottermore.
Per chi non li conoscesse, stiamo parlando di due famosissimi siti che parlano di cose fantastiche con approcci alla propria sfera di competenza molto critici e che ha come missione una continua e raffinata ricerca sui dettagli, in grado di offrire sempre nuovi punti di vista per intavolare una discussione, con considerazioni mai banali per quanto scientificamente considerabili validi, in maniera onesta e a tratti insindacabile.
Uno mette in discussione il lato magico della storia, muovendo critiche e punti di vista nuovi su quasi tutti gli argomenti noti ai più, approfondimenti su dettagli nascosti nei libri, o cose dette dai personaggi principali della storia, o che tutti conoscono per sentito dire; l’altro parla prevalentemente di Harry Potter.
Fermo restando che quello che sta scritto sui due siti, Brulosophy e Pottermore, per quanto stravagante e bizzarro possa sembrare e risultare, è da considerare canone, non ritengo affatto sbagliato dubitare e mettere alla prova le proprie conoscenze sull’argomento.
Dal momento che non ho ancora sufficiente attrezzatura per costruire in casa una Nimbus 2000 funzionante, lasciamo stare Pottermore per un attimo e dedichiamoci a Brulosphy.
Cosa fa Brulosphy, in breve.
Molto semplice. Si parte da un fatto noto e dato per scontato al 99% degli homebrewer, lo si analizza e si porta avanti un test, chiamato exBEERiments (abbreviato in XBMT) paragonando la tecnica ritenuta classica con qualcosa di diverso, sconsigliato, o addirittura l’esatto contrario: di solito si ribalta la tecnica o si prova a fare tutto il contrario di quanto previsto, tipicamente nel processo di creazione di una birra, e alla fine propone ad un panel di degustatori, esperti e non, il risultato per valutare se il dogma iniziale è da ritenersi valido o meno.
Siccome io non ho la pazienza e la dedizione (e numeri) del sito in questione provo a fare un XBMT che può essere alla mia portata.
Inizio, così, una miniserie di articoli dedicati ad un test, in pieno stile brulosophy per valutare quale sia, tra i vari software disponibili, il più efficace per aiutare l’homebrewer a scrivere una ricetta con la tecnica All Grain.
Expectation VS Reality.
Il test è molto semplice: desidero comparare i risultati offerti dai software a fronte di grist, luppolatura, acqua, OG desiderata e altre cose configurabili in fase di stesura della ricetta tra diversi software presenti e maggiormente usati tra homebrewers.
In seguito effettuerò la cotta e comparerò i risultati reali registrati per controllare quale software si sia avvicinato il più possibile alle stime previste.
Per essere rappresentativo, questo test dovrà sicuramente essere ripetuto per altre ricette e per altre situazioni. Casomai, se qualcuno in ascolto ha voglia di effettuare il mio stesso identico approccio, poi possiamo confrontare ulteriormente i risultati ottenuti. Per avere attendibilità scientifica, invito altri homebrewer ad effettuare il mio stesso test per provare a correggere il più possibile le expectation Vs. reality.
Le materie prime e gli obiettivi proposti.
Poiché mi era piaciuta molto, rifarò per questo esperimento la Briù PERL, la mia interpretazione di Belgian Pale Ale, molto beverina e profumata con spiccate note citriche e da un leggero speziato, che mi ha felicemente accompagnato per tutta la stagione estiva fino ad autunno inoltrato.
Ecco quindi tutte le informazioni, sempre le stesse, che inserirò nei vari software candidati
Info Generiche: |
||
---|---|---|
Litri in fermentatore: | 23 | |
OG desiderata: | 1.055 | |
IBU | 25 | |
Efficienza impianto: | 72% | |
Grist: |
||
Pilsner | 5000 gr | 83 % |
Wheat | 500 gr | 8 % |
Zucchero di canna | 500 gr | 8 % |
Totale | 6000 gr | |
Luppolatura: |
||
Styrian Goldings | 25 gr | 60 min |
Saaz | 50 gr | 20 min |
Saaz | 20 gr | 5 min |
Totale | 95 gr | 60 Min |
Lievito: |
||
SafAle BE-256 | 2 bustine da 11,5g |
Quali software usare?
Dopo averci pensato abbastanza ho deciso di scegliere 3 software che vedo motlo spesso utilizzare tra homebrewers per condividere sui vari forum ricette ed altro. Ovvero:
Nota bene: In questo post non ho assolutamente la pretesa di fare una guida all’uso dei software citati! Si da per scontato che chi legge sappia come usare il software e sappia configurare il proprio impianto nelle modalità previste dal software in questione.
Ecco quindi una sintesi dei valori stimati e comparati:
BeerSmith | BrewOnLine | Calcoliamo Birra |
|
---|---|---|---|
Boil Size: | 29,50 l | 28 l | 27.30 l |
Acqua di mash | 16,34 l | 19,80 l | 18.50 l |
Acqua di sparge | 20,66 l | 12,60 l | 12.35 l |
OG PreBoil stimata | 1,044 | 1,047 | 1,046 |
OG stimata: | 1,061 | 1,057 | 1,061 |
FG stimata: | 1,005 | 1,015 | 1,007 |
Colore stimato: | 7,1 EBC | 2 EBC | 4,1 SRM |
IBU stimato: | 28,0 | 25.4 | 31,2 |
Note | la ricetta si è scritta da sola. Non mi torna però il calcolo dell'acqua sia di mash che di sparge. | il calcolo dell'acqua è manuale e non automatico. Il lievito non è presente nel database. | Data l'inesperienza è stato un po' brigoso scrivere la ricetta. |
Così ad occhio mi tornano tutti i calcoli eccetto i valori stimati da BeerSmith tra acqua di mash e sparge. Mi prendo del tempo per ragionarci su e poi decido quali stime seguire.
Per il momento è tutto… ci vediamo col prossimo articolo dove farò il solito diario di bordo della cotta.
UPDATE 01/2020: Quando ho scritto questo articolo ignoravo l’esistenza di BrewFather, la web app dedicata alla scrittura di ricette per homebrewers e professionisti e mille altri sistemi integrati di monitoraggio ed altro. Attualmente, dopo diverse cotte, e senza nulla togliere ai software precedentemente citati, BrewFather è diventata la mia app di riferimento.