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I miei 5 trucchi per l’homebrewing

9 Ottobre 2017 - il Blog, Tecniche e Consigli
I miei 5 trucchi per l’homebrewing

Mi capita, ogni tanto, imbattendomi in altri “colleghi” hombrewer di illustrare il mio modo di procedere durante la cotta. Così, tra due chiacchiere e una birretta, giusto per confrontarsi e per fare a gara a chi ce l’ha più lungo (in tema brassicolo, ovviamente).

Capita che, esponendoli, alcuni accorgimenti che naturalmente sono arrivato ad adottare ormai stabilmente, destano sempre stupore e curiosità suscitando la classica reazione “interessante”. Cose per me molto semplici, ma evidentemente non per tutti.
Per il bene superiore li elenco, giusto per fotografarli, e per non dimenticarmeli.

Usare acqua in bottiglia.

Sembra un consiglio scontato, ma a quanto pare non lo è. Con le bottiglie non faccio mai fatica a capire quanti litri ho in pentola, perché mi basta fare una banale moltiplicazione tra volume e numero delle bottiglie per arrivare al totale di litri in pentola. Per esempio, per ogni cotta sono solito comprare due casse d’acqua da 6 bottiglie di 2 litri e una cassa da 1.5 litri, per un totale di 33 litri. Per il mash uso 10 bottiglie da 2 litri (per un totale di 20 litri) e per lo sparge i restanti 13 litri. Ovviamente tutto diventa variabile in base ai kg di malti usati, ma correggere il tiro con delle banali moltiplicazioni diventa tutto più semplice.

Usare un tappetino da campeggio per una buona coibentazione della pentola.

Ogni tanto mi capita di vedere delle coibentazioni improbabili per le pentole di mash. Pentole rivestite di lana di roccia e nastro adesivo di alluminio che sembra di vedere la Cosa travestito da Halloween. Il tema della coibentazione delle pentole è sempre un tema molto delicato, che deve centrare l’obiettivo di essere efficace e soprattutto pratico da gestire. Io di rivestire la mia pentola con quella robaccia non ne ho mai avuto voglia. Ho cercato, quindi, valide alternative. La migliore scelta ricadeva sul tappeto di neoprene, materiale altamente termo isolante, quello usato per le mute subacquee per intenderci. L’unico problema è che ha un costo veramente esagerato. Un giorno, mentre ero in un famoso negozio di attrezzature sportive, mi è caduto l’occhio sui tappetini da ginnastica che a volte si usando anche come isolanti per i sacchi a pelo quando si dorme in tenda. Il loro materiale è polietilene, un cugino minore del neoprene. Comodo da gestire, facile da applicare e da rimuovere, semplice da pulire e di garantita efficacia. E soprattutto economico!
L’unica accortezza è quella di far aderire il più possibile il tappetino al bordo della pentola, per ottimizzare al meglio l’isolamento termico. In questo modo è garantita la temperatura costante per tutta la durata della sosta, che sia di 15 o 60 minuti. 

Spegnere la pentola elettrica durante la sosta di saccarificazione.


Raggiunta la temperatura di step di mash, io spengo la pentola, soprattutto in visione della sosta della saccarificazione di 60 minuti. Utilizzando i tappetino termoisolante come coibentazione non ho problemi a mantenere la temperatura per il tempo previsto. Il motivo principale per cui stacco l’alimentazione è sopratutto per una mia paranoia personale. Ovvio, non succede nulla e non c’è consumo elettrico, ma, come dire, sto più tranquillo sapendo che la pentola è staccata. nel frattempo accendo l’altra pentola elettrica per scaldare l’acqua di sparge. In questo modo non ho bisogno di più prese, virtualmente ne basta una. E per conoscere la temperatura dell’acqua (sia di mash che di sparge) uso un termometro a gabbietta, fedelissimo e validissimo amico, molto più di tutte le sonde del mondo.

Immergere l’hopspider e la serpentina contemporaneamente.


Usando un hop spider e la serpentina di raffreddamento, e soprattutto, non avendo una pentola larga a sufficienza per contenere separatamente le due cose, durante la fase di bollitura immergo contemporaneamente serpentina e hopspider, quest’ultimo dentro la serpentina. In questo modo evito quel fastidioso balletto che potrebbe verificarsi verso la fine della fase di bollitura dove per inserire la serpentina si deve prima estrarre l’hop spider per via dello spazio. La mia serpentina è di acciaio inox, quindi non mi preoccupo di eventuali sostanze che rilascerebbe una stessa serpentina in rame. E già solo per questo, mi sembra il miglior motivo per preferire la serpentina in inox.

Correggere l’OG con un po’ di zucchero.

Basta un poco di zucchero e l’OG va su… va su! Di questo trucchetto non ne ne vado molto fiero, lo ammetto. Però può succedere di arrivare a fine cotta e di non aver avuto l’efficenza stimata e, effettuando delle misure col rifrattometro, trovarsi con una minore OG rispetto al previsto. Non mi capita spesso, ma quando mi capita, aggiungo agli ultimi 5 minuti di bollitura un po’ di zucchero per correggere la perdita. In ogni caso, se si tratta di un paio di punti di OG, considero questo accorgimento un reato minore che non disdegno dall’usare.. nel caso in cui la differenza tra OG prevista e ottenuta supera i 10 punti… beh, allora c’è qualcosa che non va, e in tal caso correggere con lo zucchero è un errore imperdonabile punibile solo con l’ergastolo e la confisca di tutto il materiale in possesso.

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