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E per concludere… una Smoked Saison

15 Dicembre 2017 - il Blog
E per concludere… una Smoked Saison
il dovere di ogni homebrewer: i selfie durante la pulizia dell’attrezzatura

Questo 2017 brassicolo sembra non voler terminare nonostante siamo in dicembre avanzato. È infatti in fermentazione una nuova stramba creazione da inserire nel curriculum della Briù Officina: una smoked saison.

Ammetto che le saison non mi piacciono, ma in vista della seconda tappa prevista per febbraio del concorso dell’Astral Beers Pub di bologna, dove al primo turno la TURBO Briù si è piazzata praticamente ultima, ho preferito giocare in anticipo e preparare adesso la birra. La tappa prevede l’interpretazione degli stili Blanche e Saison. Alla fine ho deciso di scrivere una ricetta per una saison per via della grande versatilità data dallo stile, con una base di pilsner belga aggiungendo un tocco estroso usando del roasted wheat, e della segale che mi avanzava da precedenti cotte. In luppolatura ho usato sempre degli avanzi di precedenti cotte: del Saaz e dell’East Kent Golding con aggiunta di buccia di arancia e un pezzettino di zenzero in radice. Come lievito, ho voluto provate il nuovo lievito della Fermentis BE-134 specifico per Saison da poco in vendita nel formato da 11,5gr.

Com’è andata la cotta.

Non so se l’ho già detto, ma non amo molto questo stile, e per non avere sul groppone una birra che difficilmente sceglierei da bere il venerdì sera, ho pensato le quantità dei materiali per una produzione finale di poco più di 10 litri. Un mini batch utile giusto per conservare delle bottiglie per il concorso e per evitare di occupare troppo spazio in cantina.
La cotta è andata senza particolari intoppi: sono riuscito a stare nelle 5 ore canoniche compresa l’attività di pulizia e di allestimento della cantina (che tra una cosa e l’altra è un tempo veramente lunghissimo che in qualche modo devo ottimizzare). Ho sostituito il rubinetto del fermentatore con un pozzetto che avevo comprato tempo fa e mai utilizzato perché mai come stavolta è necessario tenere la temperatura alta e costante. La fermentazione è partita prestissimo, con un lag time di circa 4 ore. E ho notato che con la sonda nel pozzetto non si verificano quei fastidiosi sbalzi di temperatura quando, aprendo la camera di fermentazione, mi avvicino per controllare le bolle del gorgogliatore.

Un po’ di dati della cotta

Ecco i dati della cotta recuperati da brewonline.net

lt mash:16
lt sparge:2.4
Litri in pentola:16
OG preboil:1034
Min bollitura:   60
Litri in fermentatore :   11.4
Efficienza :72 %
OG :1050
ABV :5.0 %
Plato :12.4
IBU :27.7
BU/GU :0.55

Cos’è andato storto in questa cotta.

Solo una cosa non mi è piaciuta molto: usare il mio fermentatore da 30 litri nettamente sproporzionato per il mosto prodotto. Sto già cercando per l’anno prossimo dei fermentatori inox da 16 litri, che non siano i soliti fusti per l’olio perché, per motivi di spazio, preferirei avere dei bidoni cilindrici più facili da pulire e da riporre. Se non dovessi trovare dei bidoni inox con le caratteristiche da me ricercate, dovrò tristemente optare per i bidoni di plastica… e questa cosa non mi piace poi tanto.

Conclusioni

Ancora non ho deciso come battezzare questa produzione. Cioè… un’idea ce l’ho.

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