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Non avrai altro lievito all’infuori del SafAle Fermentis US-05

17 Dicembre 2017 - il Blog, Se li conosci LIEVITI
Non avrai altro lievito all’infuori del SafAle Fermentis US-05

Parlando tra homebrewer, capita spesso di litigare, o mostrare opinioni divergenti sulla stessa tematica. Ma ad un certo punto, chissà perché, arriva il momento in cui stranamente si è tutti concordi su una cosa: l’incoronazione a furor di popolo del SafAle US-05 della Fermentis come il lievito secco per eccellenza per le birre fatte in casa ad alta fermentazione. Ed ecco quindi, per questa nuova puntata della serie Se li conosci lieviti mi accingo a dire la mia su questo lievito, sua maestà US-05.

Descrizione generale del lievito secco SafAle US-05 della Fermentis.

Dalla scheda di presentazione di questo lievito, presa direttamente dal sito della Fermentis, spicca immediatamente a sua capacità di produrre bassi esteri e una buona capacità di attuenazione in fermentazione, questo ovviamente con i dovuti accorgimenti.
Gli accorgimenti, poi, sono sempre gli stessi, detti e ridetti: temperatura controllata, dose di inoculo correttamente proporzionata rispetto ad OG e litri, etc etc. Viene venduto, per noi homebrewer, nel formato da 11,5gr e non ha necessariamente bisogno di reidratazione prima dell’inoculo.

Che birre si realizzano con il SafAle US-05 della Fermentis?

Quando si dice US-05 subito si pensa alle Pale Ale in tutte le sue declinazioni (Americane, Indiane, Australiane), tutte birre in cui la base maltata è una fedele spalla alla forte caratterizzazione data dai luppoli in cui questo lievito è in grado di dare proptio tutto sé stesso: però proprio per le sue caratteristiche, questo lievito è famoso per essere molto versatile e si può utilizzare davvero per produrre molte birre in differenti stili. E infatti mi capita di conoscere homebrewer eclettici nella produrre e riprodurre stili di birre completamente diversi tra loro con l’utilizzo di questo lievito come grande fattore comune: dalle stout alle berliner weisse, dalle Golden Ale alle IGA… insomma, scegliendo questo lievito ci portiamo sempre il risultato a casa. Anche io ovviamente utilizzo questo lievito, nella Plus Plus (APA, manco a dirlo) e recentemente anche per la TURBO (Irish Stout), e in entrambi i casi mi sono molto soddisfato del risultato: facendo lavorare questo lievito in un ragne di temperature costanti di 18-20 gradi si riesce ad avere sempre una buona fermentazione completa anche nel giro di 5-6 giorni,anche per OG di poco superiore al 1050. Non ho esperienza diretta di fermentazioni di mosto ad alta OG condotte con questo lievito, ma leggo spesso di homebrewers che usano questo lievito per fermentare Imperial Stout e Barley Wine, quindi deduco che questo lievito possa essere utilizzato tranquillamente anche in casi, diciamo, estremi.

Lievito secco SafAle US-05 della Fermentis: quali sono i suoi pro?

Uno dei grossi punti a favore di questo lievito è che non si pianta mai: nel giro delle due settimane canoniche di fermentazione questo lievito riesce sempre a finire il suo lavoro. Lascia sul fondo del fermentatore uno strato spesso, non tanto compatto, di lieviti esausti che con le dovute accortenzze può facilmente essere eliminato. Un altro punto sicuramente a favore di questo lievito è la sua capacità di essere neutro al gusto, accompagnando la parte maltata senza aggiungere esteri particolari e di essere molto stabile nel tempo. Anche dopo mesi in bottiglia, continua a starsene lì senza rompere le scatole con effetti collaterali fastidiosi come ripartenze e sapori esotici, ovviamente sempre nel caso in cui, il mosto proposto, sia stato ben confezionato.

Lievito secco SafAle US-05 della Fermentis: quali sono i suoi contro?

Non voglio fare il saputello, ma davvero non riesco a trovare dei contro nell’usare questo lievito secco.

Nel dubbio… US-05!

Forse il suo contro principale è proprio quello di essere utilizzato un po’ troppo “a prescindere”, anche laddove sarebbe opportuno utilizzare un lievito più specifico per lo stile di riferimento scelto in fase di realizzazione della birra. Mi rendo conto che chi sceglie questo lievito lo fa prevalentemente per portare a casa il risultato senza troppe difficoltà: chiunque possegga una camera di fermentazione a temperatura controllata può produrre ottime birre fatte in casa con questo lievito. A onor del vero, va anche detto, che mi capita di leggere homebrewer navigati che sempre più spesso storcono in naso quando si parla di questo lievito, vuoi per il suo essere diventato talmente tanto usato da non essere più caratterizzante, vuoi perché spesso dopo anni di questo hobby ci si spinge verso frontiere e confini talmente tanto vasti che i lieviti secchi e e liquidi sono quasi un ostacolo alla propria creatività, ma non è il mio caso. Io per molti versi mi considero ancora un banale homebrewer con la passione delle birre luppolate.

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