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Briù PHP is born

22 Dicembre 2017 - il Blog
Briù PHP is born
io sono quello in basso a destra

Ieri, 21 dicembre, ho imbottigliato circa 12 litri dell’ultima creazione dell’Officina Briù, ovvero la PHP, una Smoked Saison da circa 6 gradi alcolici. Dopo circa una settimana di fermentazione a temperatura costante di 25 gradi ho raggiunto una FG pari quasi a 1000, partendo da un OG di 1050, e considerato che in questi casi c’è ben poco da aspettare ulteriormente, ho staccato la serpentina per il riscaldamento e lasciato aperta la camera di fermentazione facendo una winterizzazione sfruttando le basse temperature della cantina (anche 3 gradi di notte…).

La birra nasce esclusivamente per la seconda tappa del concorso dedicato agli homebrewers organizzato dall’Astral Beer Pub di Bologna, perché di mio non mi sarei mai cimentato con questo stile in quanto non è tra i miei preferiti, ma ho voluto lo stesso provare e inoltre avevo voglia di provare a fare una birra usando dei malti affumicati e il nuovo lievito secco della fermentis SafAle BE-134 specifico per le saison, e quindi mi sono lanciato. Molto probabilmente sarà una one shot, ma chissà cosa riserva il futuro…

Un po’ di dati su questa birra

lt finali:12 circa, 23 bottiglie da 0.50cl
OG :1050
FG:1000 circa
ABV :6% circa
Priming6gr/litro di zucchero bianco da tavola

Non mi sono mai spinto in carbonazioni così alte, ma lo prevede lo stile.

Perché Briù PHP?

Ritengo che il linguaggio di programmazione PHP e lo stile Saison abbiano parecchi tratti in comune, sopratutto per le possibilità di utilizzo e per la facilità di intraprenderne i segreti. In entrambi i casi, anche un principiante può portare a casa un risultato, realizzando un buon sito o una buona birra. Poi è ovvio che le cose si possono sempre complicare. A mio avviso il PHP è un linguaggio di programmazione molto facile da imparare, e che viene utilizzato in quasi il 100% dei CMS Free ed Open Source (vedi per esempio, joomla, drupal e wordpress stesso); in un certo qual modo anche la Saison è uno stile che ammette talmente tante possibili variazioni al suo interno da renderla molto versatile e, concedetemi il termine, scolastica: mi capita molto spesso di leggere homebrewer che alla prima cotta All Grain si cimentano con una Saison (oltre alle ormai sputtanatissime IPA).

Cosa è andato bene in questa cotta

Per essre la prima volta che mi cimento con un batch con esattamente la metà dei litri finali a cui sono abituato mi sono trovato molto bene, e infatti penso di sfruttare maggiormente questo tipo di produzioni per diversificare le cotte e per evitare pure di tenere bottiglie di birra che va benuta giovane sullo scaffale troppo tempo, evitando problemi legati all’invecchiamento, o addirittura per provare a creare delle birre che richiedono stagionatura molto lunga, come per esempio le imperial stout o un barley wine, o in genere birre con alta OG. Immagino che il 2018 potrebbe essere l’anno di tentativi simili.

Un’altra cosa che mi è piaciuta molto di questa cotta è l’aver “abbandonato” definitivamente il rubinetto del fermentatore dove al suo posto ho inserito un pozzetto inox comprato e mai usato dove ho inserito la sonda del mio STC 1000 e mi sono meravigliato di quanto fosse più costante il lavoro della cella, basandosi prevalentemente sulla temperatura interna al fermentatore e non quella esterna, che è molto più variabile. Per la misurazione a metà fermentazione ho usato la siringa vaccina polli inserendo il tubicino direttamente nel mosto dopo averlo abbondantemente passato in una dose di Starsan facendolo passare nel buco del fermentatore. Ho prelevato così un campione ed effettuato la lettura con densimetro, e la sorpresa nel vedere il livello assestarsi intorno ai 1000 è stata, lo ammetto, notevole. Sono un po’ preoccupato però dalla eventuale mancanza di corpo della birra, anche se ieri assaggiando il fondo del fermentatore ho notato una  notevole freschezza e struttura che non mi aspettavo da una birra così attenuata, ma non manca una nota negativa, ma ne parlo dopo. Ho già ordinato dall’amica CIna, per le prossime fermentazioni, una siringa da 200 ml da usare esclusivamente per prelevare un campione per le prossime cotte, e ora non resta che aspettare.

Altra cosa di cui sono molto soddisfatto è la pulizia della birra: per la prima volta sono riuscito a vedere il fondo nel bidone usato per travasare, anche se lo stile amette una velatura, sono riuscito ad ottenere un aranciato brillante. Ora tocca solo aspettare almeno un mese e vede come si presenta nel bicchiere.

Cosa è andato storto in questa cotta

Concettualmente quasi niente. Ho avuto giusto un problema con la siringa vaccina polli prima di fare priming, ma dopo un attenta pulizia e lubrificazione è tornata al suo lavoro. Come accennavo prima, una nota al gusto che non mi è piaciuta è che la parte smoked non è particolarmente evidente, è molto bassa, forse le prossime volte dovrò aumentare le dosi di frumento affumicato, anche se va detto che la particolarità di questo malto è quello di donare un gusto molto tenue e poco invadente. Spero che con la maturazione risalti maggiormente la parte affumicata.

Conclusioni

Come ho già detto, non so se rifarò questa ricetta. Nel caso dovessi rifarla, modificherei il grist aumentando la percentuale di frumento affumicato per avere una sorta di coerenza tra nome e gusto.

E anche in questo caso, possiamo dire… Briù PHP is born!

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