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Agente 007, licenza di homebrewing

19 Aprile 2018 - il Blog
Agente 007, licenza di homebrewing
post ad alto contenuto sarcastico.

Molte sono le cose che non capisco, nonostante gli sforzi, e che non capirò mai: la meccanica dei quanti, l’andamento della borsa in base agli scandali politici, e gli homebrewer che mettono foto sui gruppi facebook e similia solo per acchiappare like.

Ci sto facendo caso parecchio ultimamente, ed effettivamente sempre più spesso mi capita di vivere la seguente scena: sono lì su facebook, noto strumento de lo dimognio, a farmi gli affari miei e a farmi profilare per bene, tra un like, un meme e una fake news quando ad un certo punto dello scrolling infinito mi capita sotto il naso una foto brutta presa di tre quarti che attira l’attenzione dove in didascalia si legge “Oh raga sono emossionatissimo ecco la mi’ birra che ho fatto io da me medesimo tutta in soli grani a soli $numero_incredibilmente_bassissimo giorni dall’imbottiglimento ci ho messo cardomomo tropicale cannella le patate del mi’ orto e tutto il calendario di frate indovino promette molto bene la piccola birra dell’anno mi puppa la fava che ne pensate clicca amen e condividi“.
Seguono inevitabili commenti di Mamma mia com’è bella, e giù like, Somiglia tutto al suo papà, e vai di mi piace, Portamene una cassa, esplosioni di emoji, Salute, frotte di cuori, Cheers, e ancora like, Posteresti la ricetta? e incredibilmente la festa si interrompe e l’autore del post si chiude a riccio manco gli avessi chiesto in dono sacrificale la sua futura stirpe.
Succede sempre. Sempre. E ogni volta non posso farne a meno, un po’ come guardare gli incidenti stradali…

Allora cominciano le arrampicate sugli specchi e si leggono risposte vaghe: ho messo delle cose tipo cristal al 35% e pilsner maltato nel forno di casa perché quello comprato non mi piace in acqua ad una certa temperatura per una OG preboil approssimativamente tra i 1010 e i 1492 (quasi 1500) con IBU 7500 con luppoli inglesi autoctoni del mi’ giardino e spezie varieai miei amici è piaciuta un sacco mi hanno fatto tutti i super compli e (rigorosamente senza accento) la mi’ birra di punta la faccio tutti gli anni va a ruba che ne capite voi l’ho letto su accademia sono 10 anni che faccio all grain con la birra.
(NdA: Non sto esagerando: ho letto veramente un post di uno che dichiarava la sua birra con stimati 7500 IBU!!!)

Insomma: credo che a questo punto il disagio che trasuda da post come questi sia abbastanza comprensibile e condivisibile.
Tralasciando un attimo aspetti come l’analfabetismo e le scarse proprietà logico linguistiche delle persone che abitano l’internet… ma davvero noi homebrewer crediamo di essere degli inventori di qualcosa?
E davvero crediamo di essere in grado di toccare nuove vette di una materia in cui si è già detto tutto quello che si poteva dire già 500 anni fa? Davvero crediamo di essere in grado di scrivere nuove pagine di un tema come la produzione di birra? Davvero?!? E tutto questo solo perché abbiamo pentole e cucchiarelle e un po’ di tempo libero? Ma sopratutto… davero crediamo che le nostre creazioni sono segreti di stato importantissimi che guai a divulgare le ricette altrimenti arriva chissà quale multinazionale a rubarci l’idea?

Suvvia… cerchiamo di essere razionali per un momento. Cerchiamo di tornare sulla terra dove le cose si fanno per bene e non alla cazzo di cane!

Le persone che elogiano le proprie creazioni strampalate con ingredienti fantomatici aggiunti alla viva il prete senza cognizione di causa in nome di chissà quale presuntuoso diritto, dovrebbero essere allontanati, isolati, invitati seriamente a non infangare questo hobby, che per molti di noi è anche uno scopo di vita. E se proprio ritengono necessario continuare a creare cagate, almeno evitassero di vantarsene on line.

E poi, giuro che ho finito, siate open. Condividete le vostre ricette! Non tenetevele per voi! Non abbiate paura del confronto, e a mettere in discussione quello che avete letto, imparato, oppure assimilato con l’esperienza.

Ci sono decine di homebrewer navigati e competenti che in maniera molto onesta e trasparente mostrano i dettagli delle proprie ricette argomentando il perché e il per come di tutte le scelte in fatto di materie prime e altre procedure. Non si deve per forza guardare all’America, anche qui in italia ci sono esempi degni di nota. Davide di RovidBeer, Frank di BrewingBad… la lista è lunga.

E non solo tra hombrewer. Negli ultimi anni il veto industriale sulle ricette sta pian piano cadendo anche tra i professionisti. Tra i mille esempi possibili Brewdog che ha pubblicato tutte le ricette in maniera accessibile e gratuita per tutto il mondo.

E voi no? O avete semplicemente paura di essere scoperti e additati semplicemente per quello che siete: gente che fa le cose a sentimento. Alla cazzo di cane.

E chi siete? James Bond?!

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