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25 febbraio 2017: un anno di ricette BrewDog

25 Febbraio 2017 - il Blog

Oggi è il 25 febbraio 2017. Un giorno come gli altri, niente di eccezionale.

Un anno fa, esattamente il 25 febbraio del 2016, BrewDog la famosissima, rilasciava in rete in maniera gratuita un manuale contenente tutte le ricette delle proprie produzioni, principali, minori, storiche, temporanee, attive, ritirate… insomma tutte.

Sappiamo tutti come e quanto sia giusto essere “gelosi” delle proprie creazioni, dei propri segreti. BrewDog, così, con un colpo solo ha spazzato via questo tabù rendendo a prova di sciocco la riproduzione di ogni ricetta.

Le ricette sono illustrate in maniera molto esplicativa, tarate per la produzione tipica degli homebrewers di 23 litri con metodo all grain, con stima approssimativa di efficienza di impianto e stile BJCP di riferimento, con abbozzati anche eventuali abbinamenti culinari, un immagine dell’etichetta ufficiale e una breve storia sulle origini.

Ogni tanto torno a darci un’occhiata: lo trovo interessante per trovare spunti interessanti per la stesura di nuove ricette e per fare reverse enginering tra quello che ho bevuto e assaporato con le materie prime usate. Ma non è questo il punto. Perchè dubito che la maggior parte delle persone, oltre la punk ipa, la coco psyco e altre due/tre produzioni si sia veramente cimentato nella riproduzione di altre ricette, che a ben vedere differiscono l’un l’altra per dei piccoli dettagli.

Il gesto forte, innovativo ed inaspettato, è che in questo modo, è stato creato una sorta di brevetto non ufficiale, un brevetto 2.0, sulle produzioni. Come dire: “io metto qui le mie ricette: leggetele, testatele, criticatele, usatele, modificatele ma sopratutto riproducetele. E se un domani dovesse capitare di assaggiare qualcosa di simile e leggerne la ricetta, potrei dire ‘ehy, ma questa è la mia ricetta copiata dal mio manuale di BrewDog’”.

E se non è una gran furbata questa, io non saprei come altro definirlo.

Non so se altri birrifici hanno fatto qualcosa di simile in una maniera così diretta e immediata, né ho letto di pubblicazioni integrali delle proprie ricette.

Ovviamente il manuale è ancora disponibile e scaricabile dal loro sito.

A prescindere dalle intenzioni finali, sincere o maliziose, io ho apprezzato moltissimo un passaggio introduttivo di questo manuale, che mi ha reso orgoglioso di essermi appassionato all’homebrewing:

 “With DIY Dog we wanted to do something that has never been done before as well as paying tribute to our home brewing roots. We wanted to take all of our recipes, every single last one, and give them all away for free, to the amazing global home brewing community.”

Perché praticamente hanno innalzato ad un livello superiore quella categoria di persone che molto spesso sono etichettati come cretini invasati e spesso bistrattati e che, come me, si divertono a perdere tempo in combinazioni di acqua, malto, luppolo e lievito.

Di BrewDog se ne può parlare benissimo o malissimo. Non è questo il punto. Il punto è che trovano sempre un modo per far parlare di sé.

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